3 Aprile 2024

Come scegliere i materiali quando vogliamo ristrutturare casa e vogliamo farlo in bioedilizia? In questo post proviamo a rispondere a questa domanda.

Premessa

Come diciamo spesso non esistono risposte universali quando parliamo di materiali naturali e in generale quando parliamo di costruzioni.
Non c’è insomma (purtroppo!) un materiale che sempre e in tutti i contesti è meglio di un altro.

Di volta in volta si tratta di scegliere quali materiali sono più adatti per quella determinata e specifica situazione. Ti raccontiamo qui quali sono le nostre 3 linee guida che seguiamo anche noi quando aiutiamo le persone a scegliere l’intervento di bioedilizia più adatto alla loro situazione.

Necessità

Per prima cosa teniamo in considerazione quali sono le necessità della ristrutturazione.
Se ad esempio stiamo lavorando per un miglioramento energetico della casa e vogliamo usufruire di alcuni bonus, potremmo dover rispettare delle indicazioni specifiche di spessori o tipologia di materiali da usare.  Prima di iniziare il cantiere, in fase progettuale con progettistǝ e termotecnicǝ si fanno tutti i calcoli del caso per arrivare a definirle.

Nel caso in cui invece non vogliamo/possiamo fare il cappotto magari potremmo decidere di rifare alcuni muri interni o tutti gli intonaci della nostra casa – magari in terra cruda

Insomma, partiamo dalle necessità.

Spazio disponibile

La seconda cosa che ci aiuta a scegliere è lo spazio che abbiamo a disposizione.
Seguendo l’esempio del cappotto termico, se scegliamo di farlo interno e abbiamo a disposizione pochi centimetri perché gli ambienti sono molto piccoli il ventaglio dei materiali a nostra disposizione sarà inferiore rispetto a quando abbiamo grandi volumetrie.
Lo spazio a disposizione è anche quello che creiamo durante una ristrutturazione: se dobbiamo buttare giù molti muri interni perché cambieremo la disposizione delle stanze, dovremo sicuramente fare dei nuovi muri e dei nuovi intonaci, quindi ci sarà più facile pensarli e progettarli in bioedilizia.

Budget

Terzo e ultimo punto importante per la scelta è il budget che abbiamo.
I prezzi dei materiali in bioedilizia, pur rientrando in uno stesso range, sono diversi e a seconda delle nostre disponibilità economiche possiamo orientarci verso uno o l’altro.
Quando siamo in questa fase, prima di chiedere preventivi, identifichiamo che cosa ci interessa indagare come possibilità, visti anche i punti precedenti e informiamoci non in generale ma nello specifico per gli interventi che potrebbero funzionare nella nostra casa.

Incrociando tutti questi dati: necessità, spazio disponibile e budget, ci sarà più facile definire il nostro intervento in bioedilizia perché le infinite possibilità iniziali si saranno notevolmente ridotte.
Le condizioni di partenza insomma non sono vincoli ma spesso si rivelano grandi aiuti per orientarci nella scelta.

Esempi di materiali per una ristrutturazione ecologica

Noi abbiamo già sperimentato, con grande soddisfazione nostra e soprattutto dei e delle committenti, i cappotti termici interni con la fibra di legno. Esistono pannelli di diversi spessori, a seconda dell’isolamento che vogliamo raggiungere. Si possono anche abbinare a impianti di riscaldamento a parete se il progetto lo prevede; il tutto viene rivestito con intonaci di terra cruda.

In alternativa ai pannelli in fibra di legno esistono anche pannelli in canapa, sughero o lana di pecora. E ovviamente anche le nostre amate balle di paglia che abbiamo usato come cappotto esterno.

Per chi non ha spazio e possibilità di cappotto ma vuole comunque portare la bioedilizia in casa sua, il prodotto che non può mancare è la terra cruda: noi l’abbiamo usata più volte anche per interventi in autocostruzione per la realizzazione degli intonaci interni.

ps. Se vuoi sapere cosa abbiamo fatto – e imparato – in cantiere questo mese, lo puoi leggere gratuitamente qui.