Che cosa è davvero sostenibile?

Ci occupiamo di case naturali in generale di sostenibilità da molti anni e ci è capitato spesso di chiederci “che cosa è davvero sostenibile?”
Soprattutto nell’ambito di una casa, che cosa la rende davvero sostenibile? Si parla di bioedilizia, ovvero costruzioni con i materiali naturali, ma basta scegliere questi materiali per compiere delle azioni sostenibili?
Con tutte queste domande apriamo il post di oggi per la rubrica lezioni dal cantiere.
Ti vogliamo raccontare alcuni dark side della sostenibilità, ovvero delle situazioni insostenibili che abbiamo vissuto mentre costruivamo case sostenibili.
Prima di addentrarci nei lati oscuri della forza, facciamo una premessa.
Non esiste una sola sostenibilità
Siamo sempre stati convint3 che non esista UNA cosa sempre sostenibile.
Neanche i materiali naturali per noi si sono rivelati sempre sostenibili. O meglio, il loro impatto ambientale forse era/è più basso, ma che impatto hanno sulle nostre vite?
Per come la intendiamo noi, la sostenibilità è fatta di tanti pezzi e tante sfaccettature, per cui è possibile mentre si sperimentano soluzioni sostenibili ritrovarsi in situazioni insostenibili. Le condividiamo qui sia per aprire un confronto sul tema se hai già esperienza in merito sia per aiutarti, se sei all’inizio della tua ricerca, a cavalcare i dark side senza farti risucchiare da loro.
Partiamo dal principio, ovvero dal tempo.
Insostenibilità di tempo
All’inizio eravamo animat3 dall’idea di recuperare i materiali per costruire.
Per esempio ci piaceva realizzare i tramezzi interni con i bancali. Ed essendo vero recupero, i bancali recuperati nelle zone vicine potevano (e lo erano) essere differenti per spessori e dimensioni, arrivare in cantiere in momenti diversi e mancare all’occorrenza. Insomma, realizzare una parete interna ci richiedeva un sacco di tempo in: attesa, ricerca, trasporto e montaggio.
A distanza di anni possiamo guardare quelle esperienze e chiederci: era davvero un modo di costruire sostenibile? La risposta è dipende. A volte lo è stato, altre meno.
Quello che abbiamo imparato è che dipende da chi recupera e da quanto tempo si ha a disposizione. Per noi come ditta che costruisce di professione, investire il nostro tempo in ogni fase di questo processo non è molto sostenibile a livello imprenditoriale, per chi autocostruisce invece, soprattutto se parte in anticipo a cercare e organizzare per bene i materiali che recupera, potrebbe essere un’ottima soluzione sostenibile.
Insostenibilità economica
Il secondo aspetto, legato anche alla questione del tempo, è il costo.
Recuperare materiali usati o trasformare risorse locali in materie da edilizia richiede più tempo e anche più competenza e più esperienza.
All’inizio della nostra avventura con terraepaglia non ne eravamo davvero così consapevoli e quindi ci facevamo pagare “come gli altri muratori”. Solo che impiegavamo più tempo (non per incompetenza ma perché i processi erano totalmente diversi) e quindi i conti non tornavano.
Negli anni, cantiere dopo cantiere, abbiamo imparato come adeguare i prezzi perché fossero sostenibili per noi, senza dimenticare che anche chi acquista si pone la stessa domanda. Si può pensare “bello questo intonaco in terra cruda realizzato con il materiale locale ma me lo posso permettere? E’ sostenibile per le mie tasche?” Anche in questi casi non esiste un’unica risposta sempre valida.
Tempo e soldi sono legati in senso stretto alla sostenibilità perché è chiaro che lavorare fuori dagli standard ha dei costi diversi rispetto ad usare qualcosa di già pronto e più facile.
Insostenibilità relazionale
Ultimo ma non ultimo – ed è un punto che per noi è sempre stato importante – che relazioni umane intrecciamo mentre costruiamo case sostenibili? Come ci approcciamo alle persone che si muovono in cantiere con noi, come ci confrontiamo con il territorio, qual è, se c’è, la differenza tra un cantiere sostenibile e uno insostenibile?
Anche in questo caso, i materiali naturali ci aiutano moltissimo e tuttavia da soli non sono abbastanza per trasformare le relazioni. Se vogliamo creare qualcosa di nuovo, anche nel modo di interagire tra noi, con impegno e continua sperimentazione, non smettiamo di chiederci “che cosa è davvero sostenibile?”
Scegliere sostenibile
Chiudiamo questo racconto dicendoti che, pur avendo affrontato in questi anni diverse situazioni insostenibili da un punto di vista di tempo, soldi e relazioni (te ne conosci altri? Dicceli che siamo curios3!) continuiamo a provare a cercare il qb, quanto basta, in ogni cantiere per renderlo il più sostenibile che possiamo.
A volte ci viene più facile, altre volte più complesso.
Quel che conta, per noi, è continuare a provarci.
Vuoi una casa più sostenibile e non sai da dove iniziare? Ti lasciamo con queste due idee: uno e due.
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