8 Maggio 2024
Chi l’ha detto che per proporre i materiali naturali i clienti devono essere quelli giusti? Esistono veramente dei “clienti giusti” oppure i materiali naturali sono per tuttǝ?
Non sappiamo se chi ha appena comprato casa è ben dispostǝ a valutare alternative ecologiche durante la ristrutturazione finché non affrontiamo con loro l’argomento. In questo post proviamo a vedere 3 punti di cui discutere insieme; se non sei un/a progettista ma al contrario sei il/la cliente, puoi usare comunque questi temi per un confronto utile con chi si occupa del progetto della tua casa.
Questione ambientale
Uno dei fattori innegabili, e forse il primo che viene in mente quando si valutano le alternative ecologiche in una ristrutturazione, è che i materiali naturali in generale hanno un basso impatto ambientale (se non basso almeno inferiore ai loro fratelli/sorelle convenzionali).
Sia in fase di produzione, pensiamo all’argilla ad esempio che viene semplicemente scavata, essiccata, sbriciolata e unita alle sabbie per formare i premiscelati; non ha bisogno di cotture o trasformazioni chimiche perché funziona come legante già così com’è in natura. Sia in fase di dismissione, perché è vero che quando costruiamo pensiamo alla vita della casa e non alla sua fine tuttavia il tema di quel che ne sarà di una casa diventa sempre più fondamentale, e i materiali naturali, come la fibra di legno per un cappotto, è indubbiamente più facile da “smaltire” di un suo equivalente in polistirolo.
Ultimo ma non ultimo, il basso impatto durante l’utilizzo degli spazi se interveniamo sull’isolamento termico in modo da ridurre i consumi e in generale gli sprechi mentre viviamo la casa.
Sebbene moltǝ trovino le questioni ambientali importanti, spesso da sole queste non bastano per orientare la scelta verso le alternative ecologiche ed ecco che entrano in campo le altre due questioni che vediamo qui di seguito, salubrità ed economia.
Questione salubrità
Scegliere dei materiali naturali in una ristrutturazione ha un basso impatto sull’ambiente e nello stesso tempo lavora a favore della salubrità di tutte le persone che quegli spazi li abiteranno. Un intonaco in terra cruda, ad esempio, non solo non rilascia sostanze tossiche durante la sua vita (cosa non banale) ma aiuta anche in modo naturale a regolare l’umidità presente nell’aria, assorbe gli odori e i rumori migliorando il comfort abitativo.
Tutto questo lo fa per le caratteristiche fisiche dell’argilla e della sabbia, quindi senza che noi facciamo niente di particolare per “farlo funzionare”. Quanto è importante circondarsi di ambienti che ci aiutino a stare bene e a sentirci meglio? Quando siamo nel mezzo di una ristrutturazione possiamo pensare di tenere in considerazione questo aspetto quando scegliamo i materiali da usare o da proporre.
A questo punto potresti pensare: tutto bello, tutto giusto ma i/le mie clienti hanno un budget limitato, come conciliare tutto questo con l’economia di un cantiere?
Questione economica
E’ vero. Durante una ristrutturazione spesso ci troviamo di fronte a molte scelte da fare e ad un unico budget generale con cui coprire tutte le spese. Il punto diventa capire quali sono le reali priorità del nostro intervento (perché non tutto ha la stessa importanza o la stessa priorità) e capire quali sono le cose a cui dobbiamo e vogliamo dare la precedenza.
Per questioni economiche quindi magari non riusciremo ad usare solo materiali naturali al 100% ma perché non provare ad usarli al 50%? O al 30%?
Se le questioni ambientali ci interessano e se abbiamo a cuore la nostra salute e l’idea di costruire una casa sana allora possiamo mettere come prioritario uno o più interventi in bioedilizia anche quando facciamo una “normale” ristrutturazione.
Il punto è guardare il budget generale e dare priorità a qualcosa, tralasciandone magari un’altra. Come al solito il qb funziona anche qui, ogni casa e ogni cantiere deve trovare quello che può rientrare nelle spese totali e quello che deve essere lasciato fuori.
Alternative ecologiche durante la ristrutturazione
Concludiamo questo post con qualche semplicissimo esempio.
Per ritinteggiare casa possiamo usare vernici a base di argilla o di calce, magari dopo un minimo di ricerca per trovare un prodotto veramente ecologico. Possiamo pensare di ricostruire i nuovi muri divisori con strutture di legno e fibrogesso, magari rasate con la terra cruda. Possiamo valutare l’applicazione di un cappotto interno in fibra di legno o di canapa.
Insomma, proviamoci a dialogare di questi temi prima di una ristrutturazione, per togliere il pilota automatico del “si fa così” e trovare le soluzioni ecologiche che ci fanno stare comodǝ, perché ci sono.