Come si costruisce una casa di paglia: la tecnica del calcepaglia

Eccoci arrivati all’ultimo post di questa serie di report di cantiere della nostra ultima esperienza di costruzione con la paglia.
Dopo aver parlato di numeri e progetto e di come e perché ridimensionare le balle di paglia, oggi affrontiamo uno dei punti più delicati della fase di costruzione ovvero come trattare le superfici di legno che restano scoperte dalla paglia.
Quando costruiamo con le balle di paglia spesso usiamo come materiale portante della costruzione il legno (e quando non sono strutture portanti, usiamo comunque questo materiale come sottostruttura) per cui capita che alcune parti di legno, anche una volta completati i muri in paglia, restino a vista.
Esistono, come al solito, diverse possibilità per risolvere questa situazione.
Quella di cui parliamo in questo post è quella che abbiamo adottato nel nostro cantiere in Svizzera ed è la tecnica che chiamiamo calcepaglia.
Tecnica del terrapaglia
Il calcepaglia è una nostra invenzione nata come variante di una tecnica tradizionale della terra cruda che si chiama terrapaglia (o terra alleggerita).
Per farla serve preparare la barbottina – una tempera con la terra cruda – e immergere al suo interno la paglia, meglio se a fibra lunga. Quando la paglia è tutta ricoperta dalla vernice di terra, la si estrae dalla barbottina e la si lascia scolare. A seconda della stagione può scolare 12/24 ore dopo le quali sarà pronta per essere messa in opera.
L’impasto ottenuto fa da riempimento di casseri di legno a rendere o all’interno di strutture a perdere fatte di corde. Può essere usato come tamponatura, per la realizzazione di tramezzature interne o come isolamento di pareti esistenti. Noi l’abbiamo sperimentata in ognuna di queste modalità e l’effetto è sempre molto interessante.
E’ una tecnica che richiede tempo sia per tutta la preparazione che ci sta dietro sia per l’asciugatura (una parete da 30 cm di terrapaglia potrebbe aver bisogno di mesi per asciugarsi ed essere quindi pronta per l’intonaco). Tuttavia è molto semplice e molto naturale e così ora la usiamo soprattutto durante i workshop o nei cantieri partecipati dove abbiamo tante persone a lavorare con noi e dove possiamo concederci tempi di asciugatura anche più lunghi del solito.

Tecnica del calcepaglia
Da qualche anno abbiamo sperimentato la variante del terrapaglia con la calce che consiste nel sostituire la barbottina con il suo equivalente realizzato con la calce idraulica naturale.
Creiamo così una mescola di acqua e calce della densità di una pittura, immergiamo la paglia e poi la lasciamo a scolare. Avendo la calce un comportamento diverso dalla terra lasciamo l’impasto a riposo solo qualche ora e poi la mettiamo in opera.
Creiamo dei supporti sulla struttura di legno da rivestire per bloccare questi impasti e copriamo tutte le parti che restano a vista.
Questo ci permette di creare:
+ una continuità superficiale, che faciliterà la fase dell’intonaco
+ uno spessore isolante sopra al legno
Con la spiegazione di questa tecnica si chiudono i report di racconto sulla nostra ultima costruzione con legno e paglia.
A questo punto siamo curiosə di sapere che ne pensi.
Se ti sono rimasti dubbi e curiosità rispetto a questa avventura ti aspettiamo nei commenti qui sotto.
ps. Ti aspettiamo anche qui!